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[Libri] Roma K.O.

23 Marzo 2009

Dopo le narrazioni su Milano in "Costretti a sanguinare", la protagonista dell’ultimo libro che ho letto è Roma, raccontata in un romanzo d’amore, droga e odio di classe.

Il libro si apre con una vicenda urbana contemporanea, la rivolta contro il sindaco V. che vuole sgomberare i seimila abitanti di Corviale, che ha subito danni strutturali, in una tendopoli di Cinecittà. La rabbia degli sfollati sfocia nell’occupazione e nell’esproprio proletario dei prodotti più disparati di un grande magazzino seguita dalla successiva reazione delle forze dell’ordine.

In questo contesto si riincontrano il Duka, militante romano di lunga data e Gerardo giornalista free lance ex-compagno e pusher di coca.
Gerardo, alla ricerca di stimoli per i suoi articoli decide di registrare il Duka in una sorta di intervista narrativa. Le storie del Duka coprono vicende lontane, disparate, eppure risonanti – la nascita del tifo organizzato nella curva romanista, i primi rave party a Ibiza, il punk e la new wave, il Chiapas pre-insurrezione, Amsterdam, i Paesi Baschi, i primi centri sociali fino ad arrivare al G8 di Genova.
Un libro con un inizio ed una fine che ti spiazzano, ma paradossalmente la parte che mi è piaciuta di più è proprio quella centrale, dove il Duka, vera e propria memoria storica del movimento, racconta la street life romana.

Ho trovato parecchie analogie tra "Costretti a sanguinare" e "Roma K.O.".
Anche se ambientati in città diverse e quindi in differenti contesti, le dinamiche narrate hanno evidenti legami e gli intrecci tra vari personaggi non si contano.

Un viaggio disincantato, ironico e a tratti amaro, nella cultura underground capitolina, che vale certamente fare.

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