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Appunti su hackit_07

3 Ottobre 2007

Appunti su hackit_07

Come avevo anticipato in questo post, lo scorso week end mi sono recato a Pisa per partecipare all’hackmeeting.

È stata la mia prima esperienza ad un incontro di questo genere e ne sono rimasto entusiasta! Bel posto, bella gente, seminari e chiacchiere molto interessanti!

Quello che mi ha spinto a recarmi a Pisa è stata in primo luogo la curio

sità. Una curiosità che è nata nell’uso quotidiano, sia a scopo ludico che lavorativo, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e che mi ha portato ad un susseguirsi di domande e dubbi su questi artefatti tecnologici e sul loro uso.

Gestire se stessi e la propria vita ed avere gli strumenti per farlo non credo che debba essere una prerogativa di una categoria di persone specifica, ma riguarda tutti ed è un’attitudine più che mai necessaria. Infatti "leggi sulla privacy informatica e interventi di censura più o meno repressivi sono sempre più presenti nell’attualità politica, tutto il mondo parla di proteggersi e sicurezza ma nessuno si interroga su che cosa davvero ci possa fare male. Queste sono questioni che riguardano tutti, ma che la maggior parte di noi vive con indifferenza, senza capire davvero cosa succede, senza farsi troppe domande, accettando che la tecnologia cresca, migliori, si sostituisca, ci aiuti sempre più, si faccia compare secondo un percorso lineare in cui tutto è scontato e determinato".

In un contesto sociale come quello appena descritto dove i soggetti agiscono sempre più come passivi consumatori di tecnologia, benvengano incontri come questo dove si riuniscono persone che invece nei confronti della tecnologia si pongono dubbi e domande. È stato veramente stupendo essere a Pisa assieme ad altre centinaia di persone con le quali il minimo comun denominatore era l’attitudine curiosa e critica mossa dalla voglia di mettere le mani in pasta. Se come ha scritto Castells, "la cosa meravigliosa della tecnologia è che la gente finisce per impiegarla per qualcosa di diverso da ciò che era previsto in origine", questo è dovuto soprattutto a tutte quelle persone che agiscono grazie ad una "passione curiosa".
Ed è pure importante che dietro a quest’attitudine ci sia una motivazione politica perché come dice bene blicero "la differenza tra l’essere raggiunti dal e il conquistare il contesto in cui ci si muove sta tutto nella dimensione delle sfumature e della prospettiva". E queste sono giocoforza politiche…

Per me, la tecnologia è un mezzo, non un fine. Un mezzo potentissimo il cui emblema è rappresentato dal cyberspazio, un ambiente virtuale che mette in comunicazione i computer di tutto il mondo in un unico network che permette agli utenti di interagire tra loro. Uno spazio virtuale nato libero che però, come spiegato da Andy Müller-Maghun, nel suo intervento ad hackit è messo in pericolo perchè "assistiamo ad un uso indiscriminato delle tecnologie di controllo e di profilazione, da parte dei governi e delle coporations che non possono che prefigurare cupi scenari, di tecnocontrollo e precrimine".

La necessità e l’importanza di questo appuntamento sono pure testimoniati dalle trame e dalle relazioni incredibili sorte negli anni precedenti e che hanno dato vita a progetti di importanza fondamentale per il movimento quali ecn, autistici/inventati ed indymedia. In attesa del prossimo hackit speriamo che altre campagne ed infrastrutture alternative possano nascere e svilupparsi.

 

Alla prossima 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Le immagini si riferiscono al Lanspace ed al cortile di Rebeldia e sono state prese da qui e qui

Categorie:Mondo digitale Tag:
  1. leo
    17 Marzo 2008 a 13:45 | #1

    Prova

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