[libri] Storie: BR e Calabresi
In questa settimana di vacanza mi sono dedicato all’ozio e alla lettura. In modo particolare dopo "Tokyo anno zero" ho letto "Mi dichiaro prigioniero politico" di Giovanni Bianconi e "Spingendo la notte più in là" di Mario Calabresi.
Due libri simili ma allo stesso tempo diametralmente opposti. Simili perché entrambi i libri partendo dall’intreccio di storie personali raccontano e rendono vivi gli anni più controversi della storia italiana. Simili inoltre perché in entrambe le storie gli anni di piombo hanno cambiato le vite delle persone protagoniste dei due libri.
Sono però anche molto diversi perché quegli anni vengono narrati da due prospettive molto differenti: con le storie di 6 militanti delle Brigate Rosse nel primo libro, con il racconto di un figlio che ha perso il padre (il comissario Calabresi) in un agguato nel secondo.
"Mi dichiaro prigioniero politico" non fornisce un quadro organico della storia delle Brigate Rosse, in alcune parti mi sembra un po’ romanzato ma in compenso è di piacevole e scorrevole lettura. Ha inoltre il pregio di raccontare la storia di Maccari (il quarto uomo di Via Montalcini) di cui onestamente non sapevo nulla. Un libro che racconta storie "minori" che però forse è il modo più efficace per delineare il ritratto di un’epoca che tanta gente come me ha conosciuto e sta conoscendo leggendo storie come questa.
"Spingendo la notte più in là" racconta la storia di un figlio che gli anni di piombo l’hanno costretto a crescere senza il padre e con il peso sulle spalle di un cognome come quello che porta.
Il libro intreccia la storia della famiglia Calabresi con quelle di altre famglie vittime di attentati. Quello che più mi ha colpito è la serenità d’animo che traspare dal libro di Mario Calabresi. Un libro intriso di un naturale dolore, ma un dolore composto, mai gridato e molto discreto.
Sia il libro di Giovanni Bianconi, sia quello di Mario Calabresi, dal mio punto di vista, sono due documenti fondamentali per poter capire veramente cos’hanno rappresentato e significato quegli anni per l’Italia.
Da leggere entrambi assolutamente.
À la prochaine:)