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[Libri] Il personale è politico

4 Agosto 2008

Come annunciato qui, durante le mie vacanze in alta quota mi sono portato appresso La banda Bellini di Macro Philopat.
Un romanzo tratto dai racconti orali di Andrea Bellini nel quale, attraverso la storia della banda del Casoretto, viene narrato il clima politico dell’Italia, e in special modo della Milano, degli anni ’70. Un periodo storico che fa i conti con dei rappresentanti della politica locale e dello Stato, degli apparati giudiziari e repressivi, fortemente radicati a destra.

La storia della banda del Casoretto si intreccia con altre storie: la strage di Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Zibecchi, Fausto e Iaio e molte altre, come quella di Jules Bonnot.
Proprio un paio di mesi fa avevo letto In ogni caso nessun rimorso di Cacucci, nel quale viene narrata la storia dell’anarchico francese.
Due storie, quelle di Andrea Bellini e di Jules Bonnot, vissute in periodi e luoghi differenti ma con molte similitudini, fra cui quella di scagliarsi da soli contro un esercito intero… per fare la cosa giusta.

"Mi piace tantissimo pensare alla prima volta che ho lanciato un sasso – e come l’avevo seguito per vedere dove andava a finire – come avevo sentito o immaginato colpire un casco – o uno scudo… Non è niente – adesso non lo rifarei –  ma quella volta là avevo chiuso gli occhi – avevo stretto i due pugni esultando più di un tifoso – sapevo di non poter tornare indietro – era scoppiata la mia guerra – avevo fatto uno scarto – scartato le scelte – sentendomi fieno di quella appena abbracciata… È bello quando ti accadono storie del genere – ti senti scorrere il sangue e le tempie incominciano a batterti – sono le lacerazioni – le ferite non rimarginate che ti urlano da dentro – "Devi farlo – devi farlo" – stai crescendo e quelle ti urlano – ma contro chi devi farlo? Mica puoi prendertela con i tuoi che c’hanno messo cerotti su cerotti sulle loro ferite – un sacrificio dietro l’altro per tirare avanti… Ma che fine farai? ti chiedi alle volte… Puoi svoltare da solo – ma quelle urla un giorno ti spezzeranno il cuore – devi tentare di svoltare con gli altri – non bisogna mai staccarsi – non si vince mai da soli…
Poi nessuno di noi aveva voglia di vincere – volevamo solo stare un po’ meglio…"

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