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Carovana di Sport sotto l’assedio – report Gerusalemme –

21 Aprile 2007
Dopo Gaza e Gerico, la Carovava per la sua ultima tappa, fa capolino a Gerusalemme.
Appena arrivati nella città simbolo delle tre principali religioni monoteiste, nonchè vero e proprio nodo nevralgico del contenzioso arabo islamico, ci rechiamo al centro La torre del Fenicottero.
Questo centro giovanile ubicato appena entro le mura, nel quartiere arabo della città vecchia, è gestito  da una società promossa e governata da palestinesi attraverso un comitato di gestione composto dagli stessi abitanti.
Il centro è l’unica presenza sociale, all’interno della città vecchia, dedicata alle fasce più deboli della popolazione che attraverso degli spazi aperti e dei servizi educativi e di aggregazione cerca di promuovere lo sport e la socializzazione tra i bambini palestinesi.

Durante l’incontro con il responsabile del centro ci viene comunicato che l’infrastruttura è a forte rischio di sgombero, a causa dell’ordine di esproprio emesso dalla Municipalità (israeliana) di Gerusalemme al fine di costruire nuove abitazioni per i coloni israeliani. L’ordine prevede la demolizione di 6 abitazioni private, adiacenti al Centro, la confisca di una parte del terreno dove si trovano un campo giochi attrezzato per i bambini ed una tenso-struttura, adibita a palestra e spazio polivalente, frequentato soprattutto da donne e ragazze del quartiere.

 

Di questa nemmeno tanto subdola colonizzazione di Gerusalemme da parte degli israeliani a scapito della popolazione palestinese se ne possono trovare traccia girando per la città. Oltre alla presenza ossessiva di militari israeliani ad ogni angolo delle strade e di telecamere, sia all’interno dei confini di Gerusalemme che nei dintorni della città sono stati costruiti una serie di quartieri e insediamenti ebraici che letteralmente assediano la città araba. Come ci è stato spiegato, negli ultimi anni è stato fatto di tutto per allontanare il maggior numero possibile di residenti arabi. E la volontà da parte degli israeliani di espropriare il centro La torre del Fenicottero non è che un triste esempio di questa politica dei coloni, che naturalmente agiscono nella quasi più totale indifferenza da parte delle istituzioni internazionali…

A questo proposito va ricordato che Israele ha annesso il territorio ma non la popolazione, che risulta dunque composta da “residenti stranieri”, sia pure con diritto di voto che i palestinesi hanno comunque costantemente rifiutato.

Per comprendere quanto sia aggressiva l’occupazione israeliana, basti pensare che fino nel 1967 non c’era praticamente popolazione ebraica nel settore orientale della città, mentre oggi gli ebrei residenti ad est, fra nuovi quartieri ed insediamenti, sono circa 165 mila!

Terminato l’incontro con il responsabile del centro, ci rechiamo nella piazzetta centrale de La torre del Fenicottero dove ad accoglierci ci sono decine di bambini e bambine festanti. Un gruppo si reca nel campetto da calcio ed appena da un nostro zaino sbuca un pallone da calcio, gli effetti che la palla sortisce sono stupefacenti: corse a perdifiato, urla e sorrisi contagiosi.
Quando inizia la partita “ufficiale” tra i ragazzi palestinesi e la squadra della carovana, sugli spalti è un tripudio di cori e battimani. La partita pure per noi giocatori, passa subito in secondo piano. A catalizzare l’attenzione sono i sorrisi, gli sguardi ed i canti dei bambini del centro che, con la loro allegria e voglia di scoperta, ci regalano momenti intensissimi ed emozionanti.

Questa è la potenza dello sport! …lo sport che socializza, aggrega e diviene genuino veicolo di conoscenza dell’altro; lo sport praticato da migliaia di ragazzi e ragazze che sfidano la tragica realtà quotidiana con un pallone da calcio. A Gerusalemme, così come a Gaza e a Gerico. Perché in Palestina lo sport vuol dir vivere!

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